Narcisismo e portali letterari


Paolo
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Pochissime righe, giusto per una segnalazione sui contenuti della rete che, una volta tanto, riguarda il nostro sito. Qui trovate infatti il primo dei resoconti dall'India di Andrea Severi che, con un po' di voglia di giocare, abbiamo deciso di intitolare, richiamando Gozzano, Verso la cruna del mondo. Tra gli spunti forniti da Andrea, una cosa mi ha molto colpito: la riflessione sul rapporto tra la cultura occidentale e quella indiana intorno al concetto di rimozione e aggiramento. Segue un piccolo assaggio, aspettando i vostri commenti...Etichette: A Tasca
Dal blog La poesia e lo spirito posto la classifica dei primi 23 blog "letterari" d'Italia secondo i parametri di BlogBabel:
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Solo un'altra segnalazione:Etichette: Rassegna Stanca
PaoloEtichette: Rassegna Stanca

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Sembrano finiti anche per gli studenti greci i bei tempi dell'università pubblica. Lo scorso 8 marzo il governo di centro destra guidato da Karamanlis ha approvato, dopo un lungo e problematico iter, la legge che prevede l'allineamento dell'università greca alle direttive europee e alla nefasta Dichiarazione di Bologna. L'università greca rimaneva una delle migliori a livello europeo sia dal punto di vista didattico dei programmi, di un'ampiezza rara confrontata alle nuove cose nostre, sia soprattutto da quello dei servizi offerti agli studenti: niente tasse, libri di testo gratuiti, mensa gratuita, sconti su tutti i mezzi di trasporto pubblici, biblioteche aperte fino a mezzanotte. La nuova legge prevede invece la costruzione e l'affiancamento di istituti privati equiparati (ovviamente con sussidi pubblici... it's the same old story), la cessazione della gratuità per libri e mense negli atenei, il vincolo per gli studenti a concludere gli studi al massimo in un numero di anni pari al doppio di quelli previsti (con evidenti conseguenze per gli studenti lavoratori), l'applicazione del terribile modello 3+2.
per letteratura italiana invece [sigh] basta un misero 11). Questo iniquo esame nazionale è la causa principale della fuga di un'enorme quantità di studenti greci verso gli atenei esteri, soprattutto anglosassoni, e la sua permanenza non è stata minimamente messa in dubbio dalla nuova legge. Una conseguenza indiretta di questo esame è anche il prolungamento del tempo mediamente impiegato dagli studenti greci per laurearsi, dal momento che una volta conquistato un posto in facoltà con tanta fatica, la tendenza generale è quella di sedersi al bar con un caffè da mezzo litro e un gran paglione e di prendersela comoda assecondando la leggendaria lentezza ellenica, la famigerata hallarà tessalonicese. Altre critiche mosse dagli studenti all'attuale istituto universitario riguardano la scarsa competenza dei professori, assunti con un sistema secondo molti clientelare. Le proteste contro la riforma sono ovviamente uscite dagli atenei e si sono tradotte in ingenti manifestazioni per le strade delle maggiori città dove sono state duramente represse con la forza dalla polizia: gas lacrimogeni e pallottole di gomma sono volati fitti tra i 35mila partecipanti alla manifestazione di fronte al parlamento di Atene, causando diversi feriti, e lacrimogeni sono stati sparati anche all'interno del politecnico di Salonicco. Purtroppo le divisioni interne createsi nel movimento studentesco, ad opera soprattutto di una triste e controproduttiva opera di accaparramento di voti e preferenze da parte dei partiti soprattutto di sinistra e dei loro rappresentanti studenteschi, hanno contribuito allo spegnimento e al fallimento finale dell'azione di protesta e occupazione che in alcune facoltà è comunque durata quasi un anno.
a storia del movimento studentesco greco che fu alla base della coraggiosa rivolta che fece cadere la dittatura dei colonnelli, la Hunta (Giunta), nel 1974 dopo circa sette anni di regime. Dopo gli scontri storici al Politecnico di Atene e dopo il ripristino della democrazia, gli atenei greci ottennero addirittura una sorta di immunità che impediva l'ingresso della polizia nei campus e negli ambienti universitari (non vi dico ovviamente le brase che si fumano da quelle parti), privilegio soprattutto simbolico a cui gli studenti sono ancora attaccatissimi (dai, non solo per le brase) e che verrà parzialmente modificato.Etichette: Straßenbahn
* Un commento intelligente alle immagini trasmesse dal Tg1 sul caso Mastrogiacomo, qui.
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Ispirato dai geniali animatori del blog di Gago, sono andato a curiosare, grazie a ShinyStat, tra le chiavi di ricerca che hanno portato alcuni navigatori alle pagine di questo blog. E ne ho tratto due osservazioni (delle 118 visite "portate" dai motori di ricerca, ben 67 vengono dalla chiave Images, che non fa testo. Ne restano 51, che contengono le cose più varie), una seria, una meno.Etichette: Bâtard
* Un post simpatico a proposito di chiesa e matrimoni, da Nazione Indiana.
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C'è un tizio. È questo nella foto. È un cazzone eccezionale. È italiano ma, come spesso capita, in Italia non lo conosce quasi nessuno (basta gettare un occhio alla desolante pagina di Wikipedia). A scrivere il suo nome su un motore di ricerca se ne cava poco. Io però l'ho incontrato al Palais de Tokyo qualche tempo fa, mentre faceva il conto alla rovescia partendo da 5 miliardi. Si chiama Gianni Motti, vive a Ginevra e conduce una vita esemplare.
e divertirsi un sacco. È un artista senz'arte, o meglio, fuori dall'arte, beato lui. È un artista senza linguaggio. Usa la stampa, qualche fotografia, se stesso, soprattutto se stesso, il tempo, lo spazio, la provocazione e noi tutti e le nostre aspettative e i nostri sistemi di valori. Sfrutta la credibilità dei media per dare autenticità alla sua arte. Impasta linguaggi e forme, la burocrazia con la magia, la goliardata con la protesta, manipola le situazioni più normali e così facendo rompe e desacralizza i riti. Fa quello che deve, o dovrebbe, fare l'arte per essere considerata contemporanea (no?): decontestualizza.
Motti. Il corteo funebre con bara aperta si incanala nella processione per la festa di Santa Maria e ne diviene parte centrale. Al cimitero, vicino alla fossa, il morto si alza e scappa inseguito dalla folla di fedeli che gridano al miracolo. Pezzi della bara verranno venduti all'asta come reliquie.
mentare per la propria esposizione. Motti si infiltra allora nella squadra di calcio Neuchâtel Xamax in occasione della partita di serie A svizzera contro gli Young Boys. Dopo il riscaldamento e il saluto al pubblico, Motti si accomoda in panchina.
bastien decide per Motti. Motti usa i soldi della borsa per mandare lo studente in giro per il mondo alla sola condizione di indossare sempre una maglietta con su scritto "GIANNI MOTTI ASSISTANT". La maglietta diventerà leggendaria e comincerà ad essere indossata dalla gente più diversa (soprattutto nel movimento no-global e affini).
Nel 1997 questa performance intitoltata Psy Room, viene invitata in Colombia. Qui la maggior parte degli spettatori che Motti analizza rivelano che la fonte principale delle loro frustrazioni è il presidente Ernesto Samper. Motti invita il presidente ad una visita gratuita, invito che ovviamente cadrà nel vuoto. L'artista decide allora di andare lui dal presidente e il quotidiano nazionale El Espectador lo pubblicizza:
dell'assente delegato indonesiano. Prende la parola in favore delle minoranze etniche. Alcuni delegati delle popolazioni indo-americane lo appoggiano abbandonando l'aula per protesta. La seduta verrà sospesa.
dello sbarco in Normandia, Motti prende posto tra gli spettatori della semifinale del torneo di tennis Roland Garros indossando una busta gialla in testa in segno di protesta verso le torture dei prigionieri di Abu Graïb. (nella foto è quel quadratino giallo, un cm alla destra del giocatore)Etichette: Resaca
Chiedo scusa se soppianto il ben più utile intervento di Eugenio, ma ci tenevo a far leggere a tutti i tabardiani (qualcuno già lo conosce) questo breve componimento. E in fondo col declino c'entra.
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