Roma antica ruina
Mi sembra che quasi tutte le analisi politiche su questa sconfitta trascurino un punto fondamentale. Le destre hanno vinto grazie ai media. Strano come il tema sia sparito, come ci si affanni, da marxisti ortodossi, a cercare cause strutturali a questa sconfitta. A indagare il “tradimento” della sinistra estremista. A sondare il malcontento delle valli del nord…
Smettiamola per un momento, e pronunciamo una parola: regime. Ripetiamola: regime. Prendiamo uno sterminato e organizzato potere mediatico. Prendiamo un’immensa massa di persone che è stata espropriata dalla storia recente di ogni solidarietà o coscienza di classe (ormai ridotta a “plebe”, nell’accezione politica del termine ☺, come si giustifica Mauro), e ben al di sotto della minima capacità critica. Facciamo 1+1.
Diciamoci la verità: Alemanno ha vinto perché i media hanno amplificato a dismisura la storia dello stupro, dell’omicidio di Verona ecc. È chiaro che a questo punto il fascista duro e puro può presentarsi come padre della patria. E poi, io dico regime perché non ci troviamo più di fronte ad un semplice orientamento politico dei media. Qui assistiamo al dispiegamento sistematico di un vero apparato organizzativo dell’informazione. La strategia di 5 tg su 6 è coordinata a livello centralizzato, e l’ha dimostrato l’inchiesta prontamente insabbiata di pochi mesi fa. Qui ci sono uomini con lo specifico incarico di stabilire le linee che i giornalacci dovranno seguire, compresi i magazine tv e scandalistici. Qui c’è chi dice quali notizie devono andare e quali no. Qui, e lo hanno ammesso candidamente i diretti interessati, cosa che avrebbe causato quantomeno scalpore in altri paesi europei, c’è una persona appositamente incaricata di vagliare quali foto di Berlusconi siano pubblicabili e quali no.
Non è più di moda parlare di conflitto di interessi, una cosa ovvia in questo paese. Mi si dirà che esagero. E va bene.
Ma non credo sarà facile venirne fuori nei prossimi anni. Non credo che una parte politica che disponga di questo potere mediatico, ulteriormente rafforzato e ottimizzato in altri 5 anni di governo, possa mai perdere le elezioni. Un tempo ero più ottimista, ero convinto del fatto che non si potesse convincere la gente che sta male di non stare male. Ma il potere mediatico non fa questo. Il potere mediatico incanala l’odio, e crea nemici. Sfrutta la paura, gli istinti bestiali, cavalca la volontà di potenza degli ultimi, degli oppressi, il desiderio bruto di potere di coloro che dal potere sono quotidianamente schiacciati.
E con questa arma si vince sempre.
A questo punto per sdrammatizzare pensiamo tutti insieme a Jerry Calà che organizza l’estate romana.
Pensiamo alla prossima festa del cinema di Roma, diretta da Luca Barbareschi e Enrico Montesano… e alla folla festante sulle note di Maracaibo.
achille
Etichette: Straßenbahn
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