23 aprile 2010

La grassa fenice




Bologna, Roma, Milano, Trento, Cambridge (UK), Cambridge (USA), Città del Messico, Toronto, Pechino, Reykjavik, Lugano, Saigon.

Ecco alcune delle località dove potrete trovare tabardiani dispersi (il solito esagerato vi si è recato addirittura a piedi, per espiare i peccati di tutti gli altri).

La diaspora è cominciata, Tabard ha chiuso i battenti. Ma di che morte è morta/o Tabard? Certamente non di questa morte:

…questa morte materiale, temporale, normale e non irregolare, essenziale per così dire e non accidentale, regolare e non anormale, fisiologica e non meccanica, questa morte usuale dell’essere, questa morte solita è raggiunta quando l'essere materiale è colmo delle sue abitudini, pieno della sua memoria, colmo dell'indurimento delle sue abitudini e della sua memoria, quando tutto l'essere materiale è occupato dall'abitudine, dalla memoria, dall'indurimento, quando tutta la materia dell'essere è in mano all'abitudine, alla memoria, all'indurimento, quando non resta nemmeno più un atomo di materia per quella novità che è al vita.
(dalle Note sur Descartes di Benjamino Merumeni).

Quella morte lì non ci riguarda. Anzi (e poi chissà che la grassa fenice un giorno non si risvegli).

In ogni caso, i vecchi numeri continueranno ad essere on line e scaricabili, e per chi volesse scriverci, una cellula della redazione continua ad essere attiva presso la sede di Dornach (grazie ai finanziamenti del Canton Soletta), laddove il Merumeni ancora risiede e prospera sulle ceneri del Goetheanum.
L’indirizzo è questo:
redazione [punto] tabard [chiocciola] gmail [punto] com

ed ora, ecco un po’ d'indirizzi dove potete trovare quello che resta di noi, o spunti che ci riguardano in qualche modo:

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