Bologna, Roma, Milano, Trento, Cambridge (UK), Cambridge (USA), Città del Messico, Toronto, Pechino, Reykjavik, Lugano, Saigon.
Ecco alcune delle località dove potrete trovare tabardiani dispersi (il solito esagerato vi si è recato addirittura a piedi, per espiare i peccati di tutti gli altri).
La diaspora è cominciata, Tabard ha chiuso i battenti. Ma di che morte è morta/o Tabard? Certamente non di questa morte:
…questa morte materiale, temporale, normale e non irregolare, essenziale per così dire e non accidentale, regolare e non anormale, fisiologica e non meccanica, questa morte usuale dell’essere, questa morte solita è raggiunta quando l'essere materiale è colmo delle sue abitudini, pieno della sua memoria, colmo dell'indurimento delle sue abitudini e della sua memoria, quando tutto l'essere materiale è occupato dall'abitudine, dalla memoria, dall'indurimento, quando tutta la materia dell'essere è in mano all'abitudine, alla memoria, all'indurimento, quando non resta nemmeno più un atomo di materia per quella novità che è al vita.
(dalle Note sur Descartes di Benjamino Merumeni).
Quella morte lì non ci riguarda. Anzi (e poi chissà che la grassa fenice un giorno non si risvegli).
In ogni caso, i vecchi numeri continueranno ad essere on line e scaricabili, e per chi volesse scriverci, una cellula della redazione continua ad essere attiva presso la sede di Dornach (grazie ai finanziamenti del Canton Soletta), laddove il Merumeni ancora risiede e prospera sulle ceneri del Goetheanum.
L’indirizzo è questo:
redazione [punto] tabard [chiocciola] gmail [punto] com
ed ora, ecco un po’ d'indirizzi dove potete trovare quello che resta di noi, o spunti che ci riguardano in qualche modo:
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