01 maggio 2007

Les socialistes boivent que la coca

Questo pomeriggio ho fatto una capatina allo stadio Charléty dove Ségolene Royale aveva dato appuntamento ai suoi sostenitori per un concertone gratuito. Quando col mio buon coinquilino catalano e il suo leggendario ritardo siamo arrivati allo stadio, la solerte gendarmerie (nella solita sobrissima tenuta che ricorda vagamente quella di Robocop) non faceva più entrare nessuno per ragioni di sicurezza. Seguendo voci di corridoio abbiamo trovato un agile accesso seminascosto dalla parte opposta, scavalcando una cancellata appuntita e arrampicandosi per un percorso pericolosissimo tra alberi e centraline elettriche: è stata la parte più divertente del pomeriggio. Una volta entrati ci siamo trovati in uno stadio effettivamente strapieno, tutto tappezzato di volantini e manifesti rosacei inneggianti all'eroina del PS. Dappertutto ragazzuoli e ragazzuole in maglietta rossa d'ordinanza, la cui somiglianza con i ciellini nostrani mi ha inquietato non poco. Da queste parti hanno dei bei soldi da spendere in campagna elettorale. Dei gruppi musicali non so che dirvi perché non ne conoscevo neanche uno, tuttavia la folla non sembrava in delirio. Ma la vera vergogna era un'altra: la totale impossibilità di procurarsi una qualunque bevanda alcolica: l'unico stand autorizzato vendeva solo panini e coca-cola (bravi, complimenti!) e non c'era una birra o un caffè borghetti manco a pagarli oro. Soprattutto nessun francese che abbia fiutato l'affare e che si sia portato delle birrazze gelate da vendere in nero (anche in questo siamo e restiamo campioni del mondo): non ci sono più i socialisti di una volta, dov'è il vino rosso, dove le bandiere?

Clou della serata, l'ingresso da rockstar della candidata all'eliseo tra due ali di folla adorante. Una volta sul palco, la Ségolene ha voluto salutare il pubblico, esprimersi brevemente, dire giusto due paroline insomma: 48 minuti di discorso. Dopo 10 c'era già gente che si addormentava; dopo 20 che se ne andava; dopo 30 che stracciava la tessera elettorale. Questa donna, e chi gli scrive i discorsi, sono di una demagogia e di una monotonia abbacinante (un salace scrittore murario del mio quartiere l'ha giustamente ribattezzata Démagolene). Io a "c'era una volta una ragazzina nata a Dakar" ho cominciato a percuotermi i maroni con una bottiglietta. Ma il pubblico non era da meno, visto che accompagnava sonoramente i suoi libertè fraternitè etc con applausoni e "Sé-go-lene pré-si-dente" e i riferimenti a Sarkozy con altrettanti buuuu. Tutto molto bello. Non sono mancate ovviamente le sviolinate agli elettori della sinistra radicale che qui chiamano più giustamente anti-libériste e ai centristi di Bayrou. Sentirle dire "un altro mondo è possibile" mi ha fatto venire voglia di tirarle una delle lattine di coca-cola che stava vendendo. Capisco che siano la patria dell'illuminismo e della rivoluzione, ma se la menano troppo. Una carenza di contenuti allarmante, davvero. Non basta essere solo donna e/o giovane e/o pacsata. Bisognerebbe essere anche queste cose.

Dopo il voto a Prodi e alla sua armata Brancaleone noi ne sappiamo qualcosa di voto utile, di anti-berlusconismo ecc., ma questa qua fa passare la voglia anche ai più convinti. Non ho avuto tempo né occasione (né voglia soprattutto) di farmi un'idea chiara del personaggio, ma le voci contrarie in seno alla sinistra (anche la meno radicale) sembrano tante. Boh, staremo a vedere: a meno di clamorosi colpi di scena sembra purtroppo sicura la vittoria di quell'altro nano filoamericano di Sarko (che quando lo guardo mi viene tanto da rivalutare Lombroso), che prolungherebbe ancora la permanenza a destra della presidenza transalpina e che probabilmente creerà un ulteriore terremoto nella sinistra che dal Le Pen del 2002 non s'è più ripresa. A domenica prossima.

Paolo

Etichette: ,

6 Commenti:

Alle 5/01/2007 11:17:00 PM , Blogger Francesco ha detto...

ih ih, bel pezzo!
aspetto domenica - o lunedì mattina dai, che ti si concede il sonno- per la cronaca di ciò che verrà a succedere, anche mediaticamente

 
Alle 5/01/2007 11:47:00 PM , Anonymous Anonimo ha detto...

OT: Non c'entra niente, ma è possibile che le uniche sacrosante (è proprio il caso di dirlo) critiche al vaticano dalla televisione pubblica si debba sentirle pronunciate da uno che di mestiere fa l'intervistatore citofonico per la dandini?

 
Alle 5/02/2007 12:08:00 AM , Anonymous Anonimo ha detto...

tra l'altro tutti e tre i sindacati unificati già dal pomeriggio gli hanno dato addosso parlando di "vergognoso attacco al vaticano..."

a proposito delle elezioni in francia: se vince sarko il nostro amico biffi è fottuto... (come lui stesso ha confermato)

 
Alle 5/02/2007 08:53:00 AM , Anonymous Anonimo ha detto...

Intanto ecco un contributo interessante.

 
Alle 5/02/2007 06:24:00 PM , Anonymous Anonimo ha detto...

Ho seguito l'intervento di Sègolén in televisione e nn mi pare che tu abbia colto appieno il senso delle cose che ha detto. O forse pensando alle birre ghiacciate e ai panini ti sei distratto. Credo che sia il caso che ti faccia prima un'idea di Sègolén e poi ne parli. Nn che sia la nuova icona del socialismo europeo, ma ha fatto una campagna elettorale tutta in salita ed ha ereditato la disfatta precedente.

 
Alle 5/03/2007 12:10:00 AM , Anonymous Anonimo ha detto...

In effetti la mancanza di una bella birretta gelata ha influito non poco sul mio livello di attenzione e interesse. Ho ammesso subito di non avere la competenza (nè la voglia) per esprimere un'opinione su Démagolène in quanto personaggio politico, mi sono limitato ad esprimere un legittimo giudizio sul suo discorso-fiume di ieri, sui dibattiti e sul suo modo di porsi in pubblico tout-court. Il senso delle sue parole ieri non l'ho colto appieno perchè ce n'era davvero poco frammisto alla sua retorica ridicola (le risatine intorno a me si sprecavano, forse in tv non si sentivano bene), a meno che non si stia parlando di frasi tipo "uniamoci e vogliamoci bene!": cos'è, Caressa?
Tutte le campagne elettorali sono difficili, soprattutto in tempi di grande indecisione ed equilibrio come questi ultimi (vedi USA, Germania e noantri). Lei è stata brava a tenere duro quando molte voci (anche autorevoli) del suo partito la contrastavano.
Ma bisogna comunque tenere conto di queste voci che dubitavano della sua affidabilità, e del significativo scontento che suscita nell'elettorato di sinistra (vedi incremento enorme dei voti al professorino di letteratura dell'UDF). é senza dubbio una donna forte e combattiva, ma ha un pessimo impatto mediatico (l'unico, ripeto, di cui mi permetto di disquisire). La vergognosa disfatta del 2002 avrebbe da sola rassemblato i voti della sinistra anche se avessero candidato Topo Gigio.

 

Posta un commento

Iscriviti a Commenti sul post [Atom]

<< Home page