Les socialistes boivent que la coca
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Clou della serata, l'ingresso da rockstar della candidata all'eliseo tra due ali di folla adorante. Una volta sul palco, la Ségolene ha voluto salutare il pubblico, esprimersi brevemente, dire giusto due paroline insomma: 48 minuti di discorso. Dopo 10 c'era già gente che si addormentava; dopo 20 che se ne andava; dopo 30 che stracciava la tessera elettorale. Questa donna, e chi gli scrive i discorsi, sono di una demagogia e di una monotonia abbacinante (un salace scrittore murario del mio quartiere l'ha giustamente ribattezzata Démagolene). Io a "c'era una volta una ragazzina nata a Dakar" ho cominciato a percuotermi i maroni con una bottiglietta. Ma il pubblico non era da meno, visto che accompagnava sonoramente i suoi libertè fraternitè etc con applausoni e "Sé-go-lene pré-si-dente" e i riferimenti a Sarkozy con altrettanti buuuu. Tutto molto bello. Non sono mancate ovviamente le sviolinate agli elettori della sinistra radicale che qui chiamano più giustamente anti-libériste e ai centristi di Bayrou. Sentirle dire "un altro mondo è possibile" mi ha fatto venire voglia di tirarle una delle lattine di coca-cola che stava vendendo. Capisco che siano la patria dell'illuminismo e della rivoluzione, ma se la menano troppo. Una carenza di contenuti allarmante, davvero. Non basta essere solo donna e/o giovane e/o pacsata. Bisognerebbe essere anche queste cose.
Dopo il voto a Prodi e alla sua armata Brancaleone noi ne sappiamo qualcosa di voto utile, di anti-berlusconismo ecc., ma questa qua fa passare la voglia anche ai più convinti. Non ho avuto tempo né occasione (né voglia soprattutto) di farmi un'idea chiara del personaggio, ma le voci contrarie in seno alla sinistra (anche la meno radicale) sembrano tante. Boh, staremo a vedere: a meno di clamorosi colpi di scena sembra purtroppo sicura la vittoria di quell'altro nano filoamericano di Sarko (che quando lo guardo mi viene tanto da rivalutare Lombroso), che prolungherebbe ancora la permanenza a destra della presidenza transalpina e che probabilmente creerà un ulteriore terremoto nella sinistra che dal Le Pen del 2002 non s'è più ripresa. A domenica prossima.
Paolo
6 Commenti:
ih ih, bel pezzo!
aspetto domenica - o lunedì mattina dai, che ti si concede il sonno- per la cronaca di ciò che verrà a succedere, anche mediaticamente
OT: Non c'entra niente, ma è possibile che le uniche sacrosante (è proprio il caso di dirlo) critiche al vaticano dalla televisione pubblica si debba sentirle pronunciate da uno che di mestiere fa l'intervistatore citofonico per la dandini?
tra l'altro tutti e tre i sindacati unificati già dal pomeriggio gli hanno dato addosso parlando di "vergognoso attacco al vaticano..."
a proposito delle elezioni in francia: se vince sarko il nostro amico biffi è fottuto... (come lui stesso ha confermato)
Intanto ecco un contributo interessante.
Ho seguito l'intervento di Sègolén in televisione e nn mi pare che tu abbia colto appieno il senso delle cose che ha detto. O forse pensando alle birre ghiacciate e ai panini ti sei distratto. Credo che sia il caso che ti faccia prima un'idea di Sègolén e poi ne parli. Nn che sia la nuova icona del socialismo europeo, ma ha fatto una campagna elettorale tutta in salita ed ha ereditato la disfatta precedente.
In effetti la mancanza di una bella birretta gelata ha influito non poco sul mio livello di attenzione e interesse. Ho ammesso subito di non avere la competenza (nè la voglia) per esprimere un'opinione su Démagolène in quanto personaggio politico, mi sono limitato ad esprimere un legittimo giudizio sul suo discorso-fiume di ieri, sui dibattiti e sul suo modo di porsi in pubblico tout-court. Il senso delle sue parole ieri non l'ho colto appieno perchè ce n'era davvero poco frammisto alla sua retorica ridicola (le risatine intorno a me si sprecavano, forse in tv non si sentivano bene), a meno che non si stia parlando di frasi tipo "uniamoci e vogliamoci bene!": cos'è, Caressa?
Tutte le campagne elettorali sono difficili, soprattutto in tempi di grande indecisione ed equilibrio come questi ultimi (vedi USA, Germania e noantri). Lei è stata brava a tenere duro quando molte voci (anche autorevoli) del suo partito la contrastavano.
Ma bisogna comunque tenere conto di queste voci che dubitavano della sua affidabilità, e del significativo scontento che suscita nell'elettorato di sinistra (vedi incremento enorme dei voti al professorino di letteratura dell'UDF). é senza dubbio una donna forte e combattiva, ma ha un pessimo impatto mediatico (l'unico, ripeto, di cui mi permetto di disquisire). La vergognosa disfatta del 2002 avrebbe da sola rassemblato i voti della sinistra anche se avessero candidato Topo Gigio.
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