23 maggio 2007

Geni nazionali - Grecia #1

C'è un gran silenzio vicino al cimitero di Skisto. Adesso che le moto sono rombate via e le pale dell'elicottero han smesso di falciare l'aria, il pilota si rigira tra le dita il koboloi che il sequestratore gli ha regalato e spera tanto che la polizia gli crederà. È il 4 giugno 2006 e Nikos Paleokostas ce l'ha fatta un'altra volta.

Nikos è il ladro più famoso del paese e l'elicottero gli è servito per liberare suo fratello Vassilis dal carcere di massima sicurezza di Korydallos, vicino ad Atene. Considerato dalle forze dell'ordine elleniche il loro criminale più pericoloso, nel 2006 era primo nelle liste dei ricercati con una taglia di circa 800mila euro, 19 mandati di cattura, foto segnaletiche sparse in tutta Europa, unico criminale greco inserito nella top 100 del FBI, condannato in contumacia da diversi tribunali per un totale di 87 anni di prigione. A partire dal 1988 ha fatto 27 rapine tra Salonicco, Ioannina, Kalamata, Amaliada e la sua amata Trikala. Catturato per la prima volta nel 1989 riesce a scappare dopo meno di un anno calandosi dalla finestra del carcere. Ricatturato nel febbraio successivo rimane solo due mesi a Korydallos prima di riuscire ancora a evadere, facendo un buco nel pianale del furgoncino che lo stava trasferendo. Il ministro dell'interno gli chiese pubblicamente di tornare, per favore. Da allora rimase latitante per circa 16 anni (è stato arrestato nel settembre 2006), periodo in cui è scampato a tredici tentativi di cattura grazie anche alla solidarietà e alla collaborazione della gente, soprattutto della zona di Trikala, la zona montagnosa della Grecia centrale, dove è nato e cresciuto e di cui conosce ogni anfratto e sentiero. Quella Grecia dura, brusca e montagnosa, lontanissima dalle isolette dell'Egeo e dai templi ateniesi, terra di pastori e camionisti. Qui viene trattato alla stregua di un partigiano e di un amico del popolo perché non ha mai ucciso nessuno e soprattutto perchè ha sempre lasciato parte del suo bottino a chi lo ospitava e lo copriva, generalmente gente povera. Durante la fuga dopo una rapina a Kalabaka, cominciò a buttare soldi dalla macchina per rallentare l'inseguimento della polizia. Un'altra volta entrò in un albergo e chiese gentilmente al gestore di prestargli la sua macchina; lasciò 250 euro per il taxi e dopo tre giorni telefonò le coordinate per recuperarla. Quando non aveva una macchina si arrangiava con soluzioni alternative: una delle sue ultime rapine in banca se l'è fatta in bicicletta. Durante un tentativo di arresto la sua macchina fu fermata, ma lui riuscì, ferito, ad infilarsi in una vicina macchia e a seminare gli inseguitori. Tre giorni dopo rapinava una banca dei dintorni. La rapina più ricca gli fruttò un bottino di circa 500mila euro : l'aveva organizzata il giorno prima.

Ora è di nuovo in prigione, ha 44 anni, aspetta il processo e sicuramente progetta la prossima fuga che lo riporterà a nascondersi tra le montagne e i pascoli di Trikala, l'unico posto dove si sente vivo:
"Se non vivi pericolosamente, la vita non ha senso e una volta cominciato non puoi più cambiare. il pericolo ti porta faccia a faccia con i tuoi limiti ed è bello vedere il mondo una volta superati quei limiti; e se anche la vista non è bella è almeno così diversa che ne fa valere la pena. Quello che conta, nella vita, è il diverso. "

Paolo

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3 Commenti:

Alle 5/26/2007 05:45:00 PM , Blogger m lombardi ha detto...

Sono sconvolto. Quest'uomo è un genio. E non ne avevo mai sentito parlare. Com'è possibile che Trikala possa partorire una mente così sopraffina? Con tutto il rispetto per Trikala; solo che me la immagino tranquilla, isolata, assopita tra le sue montagne. Fenomenale...
Colgo l'occasione per chiedervi umilmente di poter riportare il vostro post nel mio blog (con citazione e link, s'intende)

ps. Per di più mia nonna abita vicino a Skistò :-P

 
Alle 5/27/2007 05:31:00 AM , Anonymous Anonimo ha detto...

@ Rasho: Nessun problema, ci mancherebbe.

 
Alle 6/05/2007 04:57:00 PM , Anonymous Anonimo ha detto...

Bellissima storia Paolo, bravo davvero per la scoperta. Ricorda il modello di banditismo alla Pretty Boy Floyd, il rapinatore americano morto nel 1934 e cantato da Woody Guthrie la cui figura è stata ripresa anche in O Brother, Where Art Thou? dei fratelli Coen.

 

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