Il fiume, la foresta o la rivoluzione...
Sono reduce da uno splendido weekend londinese. Non mi dilungo sulle tracce che questo viaggetto mi ha lasciato addosso, se ne riparlerà in altre occasioni. No, questo post è in parte legato al precedente: si tratta infatti di Tabard nel mondo. Ebbene, mentre me la spasseggiavo bello tranquillo lungo il Tamigi degustando qua e là una mostra e una veduta panoramica, un hot dog con cipollazze e uno skatepark tutto decorato (per inciso ho cercato famelicamente tracce banksiane, purtroppo senza risultati) mi sono imbattuto in un'esposizione fotografica di un tipo giustamente sconosciuto. Il titolo era qualcosa sul bianco e nero, per fortuna non ricordo; il contenuto di una banalità disgustosa: sì, c'era il lago con gli alberi e relativo riflesso, la strada statale dritta dritta che taglia la pianura vista dal centro, insomma un campionario di scopiazzature immonde. Ma. Mentre scorro le foto scaccolandomi che cosa non leggo su una targhetta?
"Tabard Works - Down's medical instruments". Penso subito: "Amazing!". Poi penso anche: "Appena torno a Parigi la metto sul blog". Eccofatto.
Paolo De Guidi
p.s.: il titolo del mio inutile post è una citazione dal mio prof di Letteratura generale e comparata; si parlava di nebbia e romanticismo in un quadro di non so più quale pittoraccio austriaco degli anni '40-'50 del diciannovesimo e Mr. Claudon ci dice che gli ricorda la bruma che in Flaubert ricopre "la fleuve, la forêt ou la révolution, je ne me rappel pas...".
p.p.s.: il post è anche una scusa per rianimare il blog che mi sembra ricaduto in stato comatoso.
p.p.p.s.: tranquilli, non l'ho dimenticata. La foto relativa alla targhetta è questa.
Etichette: A Tasca
3 Commenti:
bene, abbiamo preso anche le isole
certo che in erasmus non si fa' veramente un cazzo....saluti Kobra
e sì che a londra ci sarà andato per disintossicarsi dal pastis...
Posta un commento
Iscriviti a Commenti sul post [Atom]
<< Home page