Indifferenza?
Oggi Repubblica.it ha segnalato degli incidenti avvenuti la scorsa notte nelle banlieues parigine di Nanterre e Saint Denis (entrambe sedi di università, come Creteil, dove vado io). Sono andato a cercare su alcuni siti dei giornali francesi: Le Monde.fr non riporta ancora la notizia (dico ancora perché Reuters France la batte alle 10:40) ma propone una Edition Spéciale dal titolo Banlieues, un anno dopo e nella sezione Société c'è un'articolo sui minorenni protagonisti delle rivolte del 2005 (alcuni dati: tutti ragazzi, tra i 16 e i 18, per l'84% di origine straniera, di cui il 55,5% magrebina). Liberation.fr lo lascia tra i dispacci di AFP. Le Figaro.fr infine riporta la notizia in primissima pagina sia approfondendo i dati di cronaca sia proponendo una possibile spiegazione: gli attacchi potrebbero essere la risposta alla messa in giudizio di due minorenni per degli incidenti simili avvenuti in Essonne. Inoltre tra i complementi proposti c'è un sondaggio che mostrerebbe come il sentimento d'insicurezza sarebbe recentemente calato tra i parigini.
Questo enorme cappello per collegarmi a una brutta esperienza personale avvenuta ieri in metropolitana... Tornavo dall'università verso le 19:30. Ad una fermata sale un tizio nero enorme, sulla trentina, che dopo essersi seduto qualche posto dietro di me inizia a parlare da solo in maniera incomprensibile (ripeteva spesso "t'inquiete", cioè "non preoccuparti"). Dopo qualche minuto mi giro e vedo che il tipo si sta allegramente rollando una canna continuando il suo monologo solitario. Fin qui nulla di troppo strano: un fattone come tanti che si piglia un rischio. Il fattaccio accade poco dopo quando questo improvvisamente e senza alcuna ragione apparente si alza, viene vicino a me e ai miei occasionali compagni di viaggio e sferra un pugno ad un ragazzo seduto alla mia sinistra colpendolo fortunatamente (o volutamente?) tra spalla e petto. Il ragazzo si alza chiedendo spiegazioni ma il tipo nero attacca ad urlare cose a me incomprensibili (ma credo che in generale non avessero un gran senso). Mi allontano piuttosto spaventato insieme al ragazzo colpito (che potevo tranquillamente essere io) e ad un'altra signora, ma noto subito come la maggior parte della gente rimane ferma e tranquilla al proprio posto, qualcuno senza neanche smettere di leggere il giornale o chiacchierare. Alla stazione successiva cambio vagone ma continuo a guardare cosa accade nell'altro dai finestrini comunicanti. Il tipo dopo essersi rimesso a sedere qualche istante si rialza e si toglie la felpa rimanendo a torso nudo e brandendo una bottiglia: a questo punto altre persone si allontanano da lui, ma in generale nessuna scena di panico. Alla fermata seguente lo vedo scendere continuando a blaterare aggressivamente da solo.
Ora, non che questo episodio abbia alcun collegamento diretto con le sommosse in periferia, però l'indifferenza con cui è stato accolto da gente evidentemente più avvezza di me a tali scene metropolitane mi ha colpito ben più dell'evento stesso. La mia coinquilina mi ha raccontato di un episodio simile avvenuto ai danni di una sua amica quando quattro uomini la picchiarono senza motivo, sempre in metropolitana, tra l'indifferenza generale e ancora Le Monde riporta una notizia di un fatto simile accaduto ad una giovane donna in un treno periferico. Ecco, l'indifferenza mi sembra il comune denominatore tra queste storielle e le proteste giovanili di banlieues. Non so ancora bene come si evolve il dibattito sull'integrazione qui in Francia: l'impressione è che non si voglia mettere troppo in discussione il modello nazionale (tutti benvenuti ma sotto un'egemonia culturale francese e francofona) che però sembra essere sfociato soprattutto in comunitarismo (neri con neri, cinesi con cinesi, arabi con arabi ecc.). La Belleville di Pennac esiste (è a due passi da casa mia) e benchè sia un bell'esempio di convivenza urbana non mi sembra tuttavia un paradiso di integrazione o di solidarietà interetnica.
Paolo De Guidi
p.s.: cercando un'immagine per il post mi sono imbattuto in questo simpatico blog che consiglio di leggere a tutti i compagni bolognesi (e non solo).
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1 Commenti:
brutta cosa
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