16 maggio 2008

La biblioteca vivente

Il maggio culturale di Bologna, già colmo di numerose attività, si arricchisce di un altro evento molto interessante: la possibilità di far rivivere nella realtà, come nel finale di Fahrenheit 451 di Ray Bradbury, l'esperienza dei libri viventi. Il progetto, denominato La Biblioteca vivente e curato dal comitato Tutti Diversi Tutti Uguali di Bologna, intende creare un luogo che abbia tutte le caratteristiche fondanti di una biblioteca, ivi compresi catalogo, sala di lettura e personale addetto, con l'unica ma sostanziale particolarità che i libri non saranno di carta bensì di carne e ossa. L'iniziativa, che si terrà venerdì 23 e sabato 24 maggio in Vicolo Bolognetti, è basata sul principio di "sfruttare" la dinamica del racconto come strumento di dialogo tra le persone, favorendo l'interazione e il confronto sulla base del proprio vissuto. Le tematiche sono chiare già in partenza, dunque, e riguardano l'idea di fondo che la narrativizzazione della vita, creando un momentaneo distacco dalla realtà, permetta una più attenta valutazione del sé, e del sé in relazione agli altri. Un mezzo fondamentale quindi per educare all'interculturalità e alla convivenza, e per comprendere che la diversità e la molteplicità, piuttosto che settori oscuri utili solo a rinforzare le proprie fobie, rappresentano un valore aggiunto e un arricchimento del tessuto sociale.

Al centro di questo progetto ci saranno quindi gli uomini-libro, persone cui sarà chiesto di darsi un titolo e di mettere a disposizione dei "lettori" che incapperanno in Vicolo Bolognetti nella due giorni di fine mese le proprie esperienze di vita. Il tutto per un "prestito" della durata massima di mezz'ora in cui la barriera più grande da affrontare sarà quella di presentare se stessi, al di fuori di qualsiasi identità collettiva, senza voler impartire né consigli né lezioni. E per orientarsi nel "catalogo" sarà fondamentale il ruolo dei bibliotecari, formati ad hoc per riuscire a consigliare agli interessati le storie più adatte a ciascuno.

Idea interessante, dunque, derivata da un progetto nato nel 2000 ad opera della ong danese Stop the Violence e diventato oramai un appuntamento fisso di molti festivals musicali del nord e dell'est Europa. Qui in Italia La Biblioteca vivente è già stata organizzata a Modena e a Torino. L'esordio bolognese rappresenta dunque un motivo in più per partecipare. Tutti gli interessati possono contattare la nostra mail redazione[at]rivistatabard.it; provvederemo noi a mettervi in contatto con gli organizzatori.

Vittorio Martone


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