03 dicembre 2008

La nuova Bottega dell'Elefante

Nel progettare questa quarta edizione di “Modi di leggere”, e la sua rivista Materiali, dopo aver indagato in precedenza il quid della poesia, la funzione che hanno i libri di muovere la meraviglia e lo spirito «ospitale» della traduzione, il nostro interesse si è appuntato sulla narrativa contemporanea e sul suo apparente – conclamato – ritorno alla realtà.

La questione è stata a lungo dibattuta sui giornali e in rete, sull’onda del successo del libro di Saviano, e realismo e nuova epica sono state le parole che anche con toni accesi si sono più spese.

Dibattito che non si spegne: è del mese di ottobre il fascicolo dello Specchio (che poi la rivista on-line Nazione Indiana ha ampiamente riportato e commentato) dedicato per molte pagine al fenomeno.

Ma a noi non interessava cavalcare un tema di moda. É che come lettori, e lettori forti, ci stavamo accorgendo nei romanzi che via via uscivano e che noi leggevamo di una serie di nuovi segnali; si poteva partire da Gomorra, certo, non-romanzo e non-saggio, ma ci aveva colpito allo stesso modo anche l’ultimo libro di Eraldo Affinati La città dei ragazzi, sulla sua esperienza di insegnante (la scuola nella Bottega dell’Elefante ha una presenza forte, e oggi particolarmente ci sentiamo portatori della sua centralità): esso pure testo non romanzesco in senso di invenzione, pur nella scelta della forma narrativa; e d’altra parte ci era piaciuto il romanzo di Beppe Sebaste H.P.

L’ultimo autista di Lady Diana che al concetto di testimonianza di una vita “normale” sovrappone e intreccia l’intimità del narratore che parla anche di sé. Ci sono sembrate soluzioni nuove, interessanti: il senso etico e forte dell’impegno risolto dentro - e non fuori - del proprio percorso.

Diario e autobiografia mescolati al resoconto, alla storia narrata realisticamente. Realtà e pregiudizio di realtà, insomma.

Abbiamo dunque invitato Affinati e Sebaste a portare il loro contributo all’incontro che si terrà in aula absidale di Santa Lucia a Bologna (via de Chiari 23) sabato 6 dicembre alle 16,30, sotto il titolo di LIBRI DI REALTÀ. LA FUNZIONE MIMETICA
DELLA LETTERATURA E I SUOI PARADOSSI.

Abbiamo inoltre scelto come testo di riferimento, testo dalla cui attenta lettura partire per qualsiasi discussione, le pagine sul realismo nella tarda latinità da Mimesis di Erich Auerbach, quel grandioso tentativo di dare un senso narrativo - alla fine della seconda guerra mondiale – al realismo occidentale. Del resto già nel 2007 la rivista Allegoria aveva dedicato un numero al grande filologo (Allegoria, 57) e almeno quattro convegni su di lui si sono tenuti in quest’ultimo anno.

Guido Mazzoni dell’Università di Siena, presente all’incontro, traccerà la linea di
congiungimento tra le parole del critico e quelle degli scrittori. Gli ospiti saranno intervistati da Mimmo Cangiano, dottorando a Firenze, che ha curato tutto l’iter dell’incontro ed anche la rivista Materiali 4, con interventi e contributi sul tema, distribuita come sempre in omaggio a chi parteciperà al convegno.

Dunque lettura da Mimesis (tenuta da Beghelli e Seproni del Teatro delle Ceneri), interventi degli ospiti, visione di una intervista filmata (a cura di Walter Cavatoi) ad altri tre scrittori, Pascale, Lagioia e Marchesini, e come sempre la parola al pubblico.

Incontro e rivista sono a cura della Bottega dell’Elefante, con la collaborazione del dipartimento di Italianistica dell’Università di Bologna, il patrocinio del Comune di Bologna e il finanziamento della Fondazione Carisbo.


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