Io il ritorno di Daniele Luttazzi in televisione lo aspettavo da anni con ansia. E forse l'errore è stato caricarmi di aspettative, ci ho pensato anche qualche minuto prima che iniziasse lo
show l'altro giorno su La7. Opinione? In una sola parola: deluso. Ma la stima che nutro per Luttazzi è troppa per chiudere qui il discorso; cerco quindi di sviscerare un po' il suo programma e il mio giudizio. Cerco soprattutto di pormi nei panni di uno spettatore che non ha letto i suoi libri, frequentato il suo blog, visto i suoi spettacoli in questi anni di reclusione catodica quale io invece sono. Forse a quello spettatore il primo quarto d'ora in cui Luttazzi riepiloga la storia recente della politica italiana senza fare una battuta divertente neanche per sbaglio, anzi cadendo un paio di volte in ridicoli sfottò (quella delle dimensioni del pene e del leone era imbarazzante), ma spiegando come lui legge le vicende politiche contemporanee, forse a quello spettatore può risultare un interessante o quantomeno inedito punto di vista. Forse a quello spettatore la battuta "Non ho venti milioni di euro, non sono un idraulico" ha fatto ridere; anche a me ha fatto ridere: sei anni fa quando Luttazzi l'ha detta la prima volta, oggi mi dà solo fastidio. Ecco,
la ripetizione: Luttazzi ha ripetuto molte, troppe battute del suo repertorio storico; non le ho segnate ma erano tante, mi viene in mente l'altra sullo scoparsi Maria Montessori o quella su Bin Laden come suo agente. Per non parlare delle risate registrate in sottofondo(!), la cosa meno luttazziana che possa immaginare. I suoi dialoghi platonici, che sul blog adoro, riescono molto meglio letti su carta che visti interpretati da attori (?), ma lì magari c'entra quella che a chiamarla imperizia si fa un complimentone agli interpreti. Gli altri sketch erano poverissimi, parevano scritti di corsa mezz'ora prima e, soprattutto, non facevano ridere. Quella roba tristissima del padre impagliato ... beh ... non faceva ridere ma neanche ghignare o stuzzicare o scandalizzare. Anzi. Pareva un ostentato sforzo dell'autore per dire: "guardate quanto sono grottesco e quanto son bravo a infrangere tabù recitando come un demente!". Gratuita e assolutamente SOTTO le righe. Luttazzi sa farlo molto meglio e l'ha dimostrato col suo racconto su Moro e Andreotti. Si salvano solo la sua storia con Barbara Berlusconi (mai vendetta fu più sottile) e i flash finali, quelli che Luttazzi ha vanamente chiesto di poter trasmettere dopo un telegiornale Rai: rapidi commenti alle principali notizie, sulla riga del vecchio Tabloid di Mai Dire Gol, stavolta presentati con un omaggio a Jerry Lewis.
Ripeto: forse questa prima puntata era per aggiornare quel tipo di spettatori televisivi che non legge, non naviga e non va a teatro e che non aveva notizie di Luttazzi dai tempi di Satyricon, come auspicano anche qui. Spero davvero che dalla prossima puntata Daniele si ricordi anche di chi l'ha seguito e lo segue da tempo e ha fame della sua dissacrante inventiva, della scrittura satirica più affilata e professionale d'Italia e soprattutto della sua composizione di battute magistrale. Perché continuo ad apprezzare la sua linea etica, il suo impegno, la sua coerenza, la custodia e sviluppo che dà al Genere satirico; tutto ciò c'è ancora, manca una cosa: le risate. (A parte una battuta, che nella delusione e sconforto io mi ero addirittura perso e di cui ringrazio Bucknasty, di cui comunque non condivido la recensione, per avermela ricordata: "tossicodipendenti accusati di ciclismo". Ecco, questo è il Luttazzi che voglio, ma lo voglio sempre così. Paragonarlo a Zelig è fuorviante, come lo sarebbe per Buona Domenica: sono diversi non sul piano qualitativo, ovvio, ma su quello formale. Luttazzi è un Autore satirico, Zelig è una corrida del tormentone, è meno di chewing gum per il cervello.)
Paolo
p.s.: segnalo un ottimo commento, questo. Sono d'accordo su quasi tutto, anzi ne riporto una parte intera:
Fa il suo lavoro di autore satirico, che è esattamente il motivo per cui lo hanno buttato fuori a calci dalla Rai. E dunque è cattivo, così cattivo che non fa ridere: provoca semmai un ghigno che deforma il volto e ti dà un senso di crampo alla pancia. La satira, quando è fatta bene, è fastidiosa persino per lo spettatore ben disposto. Del resto, se uno vuole farsi una sganasciata senza pensieri non guarda Luttazzi, si fa un giro su Zelig. Che poi si concordi o meno con le posizioni di Luttazzi, non è importante: ciò che è fondamentale è che è una satira che gioca duro, ma scopertamente. È fredda, per nulla emotiva, se vogliamo spocchiosamente intellettuale, e sparata a velocità così alta che costringe lo spettatore a concentrarsi per non perdere il filo del ragionamento. Non concede niente, allo spettatore, Luttazzi; ma non è crudeltà, è una forma di rispetto: sembra l’unico, in tv, che non vede il suo pubblico come una massa decerebrata di bambinoni idioti.
D'accordo su quasi tutto. Luttazzi però, finora, facendo tutto questo, faceva ANCHE ridere, faceva proprio sganasciare.Etichette: Resaca
5 Commenti:
Come ho detto di là, per me lo scoglio principale è stato che le battute le avevo già sentite minimo 2 volte (un po' tipo le puntate, dei simpson, ormai).
Pessimi gli attori dei dialoghi, in effetti sembrava fossero lì a recitare dell'altro.
Vedremo se, passata la prima che è sempre un rodaggio, arriverà un po' di carne fresca...
Decameron, Daniele Luttazzi è tornato in tv.
le risate registrate sono un crimine effettivamente, speriamo nella prossima
Bel commento, articolato, rispecchia abbastanza bene il mio giudizio su questa puntata numero zero.
Solo una precisazione sulle risate registrate (che sono risultate inutili e fastidiose anche a me): è un espediente per non avere pubblico in studio (con cui in realtà Luttazzi sa interagire bene), e soprattutto per evitare (ridurre) fughe di notizie prima della trasmissione, cosa che non si può permettere data la situazione delicata in cui lavora.
A proposito di satira, guardatevi questo. Non l'avevo mai visto, ed è un esilarante esempio di come il grottesco possa far sbellicare. Di lui ho sempre pensato che fosse uno interessante ma non mi ci son mai soffermato, questo video mi fa ricredere.
Ultima cosa su Luttazzi: beninteso, comunque lungamente sopra la media della televisione italiana odierna, lo sfogo è dettato dalla stima e dall'aspettativa. che poi più ci penso e più certe parti mi riescono migliori a bocce ferme...
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