09 settembre 2007

V-Day a Bologna: gridare per stagnare?

Sono stato al V-day di Bologna. Me ne sono andato deluso, dopo il pur interessante Travaglio.
Una manifestazione di un qualunquismo terrificante, in cui con lo sparare a zero sul marcio presente in ogni categoria lavorativa pensabile si è finiti per assolvere praticamente solo i manifestanti ed i soliti giusti tra i giusti (Falcone e compagnia bella). Contrapposizioni manicheiste e falsificatorie.
Cosa mi interessa se un architetto veneziano trova che certe opere pubbliche sono brutte?! Preferirei, al limite, sentire parlare seriamente di ecocompatibilità, di economicità delle strutture.
L'architetto in questione (di cui ora mi sfugge il nome) contrapponeva le opere proiettate su un grande schermo ad un'ideale funzionalità ed all'economicità... quasi l'unica architettura pensabile fosse il casermone Berlino est (che pure apprezziamo: ma che c'entra..)! Mi pare sia ormai chiaro nel 2007 che funzionalità ed ecocompatibilità non cozzano necessariamente con i capricci d'artista di qualche architetto (quando siano capricci ben motivati e contestualizzati). Che si parli dunque con un po' di rigore di abusivismo, appalti truccati, ecocompatibilità, etc.: ma non ci si propini questo vacuo sproloquio.

Vaffanculo, certo, Grillo è un grande comunicatore: ma in questo temo sia anche uno "strumentalizzatore" (a fin di bene, sia chiaro). Quanti sarebbero stati in piazza se la manifestazione fosse stata chiamata "giornata per la legalità"? Dunque non si va in manifestazione per i contenuti, ma per il vaffanculo: i contenuti vanno bene solo se analfabetizzati, se snaturati e ridotti ad un grado zero, o peggio: meno uno. Insomma semplificazione esasperata (con l'elenco dei condannati che tiene insieme i condannati per ragioni finanziarie e, ad esempio, un ex-brigatista che è stato in carcere, ha pagato ciò che c'era da pagare, ha rivisto il proprio modo di vedere le cose ed ora milita serenamente tra i radicali...) opposta invece alla problematizzazione che certi temi richiederebbero.

Certo, è sempre bello sentire parlare Travaglio (quando si attiene al rigore che da lui ci si aspetta), Grillo è capace di coinvolgere e persuadere (spesso con ottime argomentazioni); è anche difficile non sentirsi vicino ai genitori di Federico Aldrovandi, che reclamano giustizia e chiarezza sull'assurda morte del loro figlio: ma qual è il messaggio di fondo di questa manifestazione?

A mio parere attenersi alle istanze della raccolta firme avrebbe avuto molto più senso che tirare in ballo nello stesso calderone malasanità, malapolizia, malapolitica, malainformazione, malarchitettura.
Sono piuttosto amareggiato. La grande quantità di persone presenti, che al mio arrivo mi aveva infuso una certa gioia e speranza di rinnovamento, mi ha solo riconfermato che i primi a volere questo scenario siamo noi, popolo italiano, con i nostri voti di centrocentrosinistra e di centrocentrodestradestra, che continuano a tradursi di fatto in una balena bianca terrorizzata da vere prese di posizione.

Ora passerò magari come un bacchettone cristiano, però mi sono chiesto quanti di coloro che ieri gridavano vaffanculo all'unisono non pagano l'autobus (sempre che ne facciano uso) pur potendoselo permettere, quanti di loro evadono le tasse, quanti statali non fanno fare le code in posta ai loro conoscenti. Certo, vien da ridere, queste sono minuscole infrazioni se confrontate con le evasioni miliardarie, le corruzioni, i concorsi mafiosi e quant'altro: mi chiedo però se la gravità di queste infrazioni non siano direttamente proporzionali al potere di infrangere la legge di chi le compie.

Forse questo mio estremizzare il discorso è egualmente pericoloso (la volta in cui si seguì alla lettera al comandamento "chi è senza peccato.." finì logicamente che tutti continuarono a peccare e nessuno pensò più a migliorar le cose). Resto ovviamente d'accordo con la raccolta firme e molte delle parole proferite ieri: ma non posso levarmi dalla testa un'irata sensazione di stagnamento.

Marco P.

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8 Commenti:

Alle 9/09/2007 11:48:00 PM , Anonymous Anonimo ha detto...

A parte che sulla questione dell'architetto con cui sono abbastanza d'accordo con te - sia ben chiaro che comunque è Majowiecki, non è un cretino, nè tanto meno vuole resuscitare l'architettura funzionalista anni '50 stile "casermone Berlino est"-, non sono d'accordo con te di una virgola. Sono troppo stanco, ritardatario ho scritto l'articolo di Tabard oggi, cercherò di esporre le mie idee domani. Un saluto a tutti. Paolo -kobra-

 
Alle 9/10/2007 09:17:00 AM , Blogger scott_ronson ha detto...

A me pare che il discorso dell'architetto per molti versi filasse: il problema non era tanto l'architettura a pene di segugio, quando il fatto che si finanzino opere pubbliche con architetture astruse che finiscono inevitabilmente per costare uno sproposito perché per tenere in piedi certe cose bisogna farsi un culo quadro. Se la Farabutt Inc vuole la sua sede a forma di nastro di Moebius, benvenuta. Ma farci la sede della Regione, per dire, non è il caso.
Anche a me ha fatto paura, per certi versi, la sensazione di essere nel Giusto che emanava dalla piazza e dagli interventi, però credo sia inevitabile. In fin dei conti, chiunque agisca in politica ritiene di farlo (o dice di farlo) perché ha la soluzione più corretta.
E bisogna anche dire che il V-Day ha (involontariamente) dato la possibilità a un paio di mala- di esprimersi al meglio: i tg hanno minimizzato (roba da fucilare i direttori, criteri di newsmaking alla mano), alcuni si sono aggrappati a minuzie per urlare al sacrilegio nei confronti di Biagi.

Però mi piace molto l'osservazione sul fatto che se si fosse chiamata "giornata della legalità" avrebbe avuto tutta un'altra adesione.

a.

 
Alle 9/10/2007 09:56:00 AM , Anonymous Anonimo ha detto...

Anche io sono in disaccordo con te su quasi tutto Marco, ma devo partire ora e voglio rispondere per bene, quindi rimando a domani.

 
Alle 9/10/2007 10:51:00 PM , Blogger marco ha detto...

Avevo inoltrato la "recensione al V-day" ad alcuni miei contatti.
Questo è il commento, molto meno benevolo del mio, di Roberto; lo metto qua per ingannare l'attesa di eventuali pareri e fornirvi anche altri punti di vista sull'avventimento.



Secondo me è significativo che al V-Day 300000 persone abbiano firmato una proposta di legge che se venisse attuata metterebbe almeno altrettante persone (se non molte di più) nella posizione di non poter essere elette dando una bella ranzata a uno dei principi della dichiarazione universale dei diritti dell'uomo, art. 21.

"Articolo 21
- Ogni individuo ha diritto di partecipare al governo del proprio paese, sia direttamente, sia attraverso rappresentanti liberamente scelti.
- Ogni individuo ha diritto di accedere in condizioni di eguaglianza ai pubblici impieghi del proprio paese."

Complimenti per la coscienza civile che pensano di avere i firmatari. Nel tanto decantato "resto d'Europa" non si sognerebbero di fare una roba così che invece è d'uso nei "democraticissimi" USA. Giusto per fare un esempio il signor Mandela non sarebbe mai potuto diventare presidente del Sudafrica se ci fosse stata una legge così. Ho sentito Grillo dire "sì... bisognerà fare qualche piccola modifica alla costituzione...", ma è scemo??? La Costituzione non è mica il testo del suo spettacolo "teatrale" che modifica così... tanto per.

Ancor più ingenuo mi pare pensare che con quelle tre proposte si possa debellare il malaffare dai banchi della politica, come se i criminali fossero solo quelli condannati (i più bravi sono proprio quelli che non si fanno mai beccare) e come se non fosse un problema decisamente più sistemico che non riguarda solo la parte politica dello stato ma anche quella amministrativa e soprattutto il potere economico, ma vabbè...

Mi sono informato e ho trovato quello che Beppe Grillo diceva sull'indulto per chi lo volesse leggere:

http://www.beppegrillo.it/2006/06/gli_ammastellat.html

è davvero becero il suo discorso, vomitevole il suo paragone con gli "ammaroccati" e preoccupante la catena di commenti ignorantemente giustizialisti che innescava (non li ho letti tutti... ho una vita da vivere).

Insomma io non solo non spero che questa iniziativa di Beppe Grillo abbia successo, ma mi trovo a dover sperare che non faccia danno e che non dia una sferzata decisiva a quel che rimane della cultura di solidarietà nei confronti di chi è in carcere che la cultura cattolica bene o male ha sempre tentato di trasmettere (e lo dico da Ateo anticlericale radicale (non radicale dei "Radicali" però... ci mancherebbe)) e che la sinistra in Italia ha quasi sempre avuto.

La paura è quindi che per non risolvere nessun problema di malaffare si diffondano delle idee del cazzo anche tra chi potenzialmente potrebbe ragionare, 300000 persone sono poche e non spaventano effettivamente nessun
politico vero, specialmente per il fatto che per la maggior parte era gente che pensa che basta andare in piazza una volta all'anno per far politica e far partecipazione civile.

Beppe Grillo ancora ancora mi piaceva quando faceva un po' di denuncia e "informazione" sulle questioni ambientali, adesso che si sente capopopolo penso di poterne decisamente fare a meno.

 
Alle 9/11/2007 11:01:00 AM , Anonymous Anonimo ha detto...

Io non so...
Prima rispondo brevemente alla questione espressa dal tuo amico Roberto. Al di là delle possibilità che la proposta di Grillo precluda ai pregiudicati le porte del Parlamento, cosa per altro assolutamente auspicabile vista la situazione odierna, lo sapete che chi ha commesso reati penali in Italia, come praticamente in tutto il mondo civile, non può neanche fare il postino,in pratica non può accedere a quasi tutte le professioni statali o ai concorsi. Dato che la legge reale è questa, non vedo perchè un pregiudicato dovrebbe sedere in parlamento, che poi questo divieto sia estendibile solo ai reati più gravi sono d'accordo, ma credo che la corruzione o il falso in bilancio per un politico siano reati gravissimi.
Inoltre dire che in quella piazza “per la maggior parte era gente che pensa che basta andare in piazza una volta all'anno per far politica e far partecipazione civile” mi sembra una cazzata madornale, oltre che una considerazione di una spocchia intellettuale piuttosto elevata, dato che tutti i movimenti di piazza sono tesi a coinvolgere anche gente che solitamente in piazza va raramente. Poi noi: io, tu marco, mimmo, antonio, lorenza, lodovica,…e altre decine di persone che conoscevo, che siamo tutti stronzi allora che in piazza c’eravamo e la politica la facciamo un giorno si e pure l’altro.
Io penso così, tenetevi la vostra cultura cattolica della solidarietà che dopo cinquant’anni di governi sempre cattolici, con ben 7 del sig. Andreotti Giulio, a me ha francamente frantumato i coglioni.
Vengo alla questione Grillo anche perchè non amo le scaramucce via etere. Credo che la scelta di un comico, quale è, e almeno che non menta rimarrà - che non mi sembra abbia alcuna intenzione di fare il capo popolo dato che si è comportato come ha sempre fatto nei suoi spettacoli -, di scendere in piazza per manifestare delle corrette e semplici richieste di legge non possa essere confusa con l’anti-politica o il populismo. Poi che mi vengano in televisione a parlare di populismo, esponenti di un governo che ha basato la sua campagna elettorale sulla promessa di fare una legge sul “Conflitto d’Interessi”, di riformare il sistema del lavoro, di fare i Pax,... e non ha fatto un'emerita sega di tutto ciò, mi sembra francamente un’idiozia. Veniamo poi ai signori Giordano e Diliberto che s’ingozzano anche loro con il nuovo tormentone dell’antipolitica, come fanno Bossi e l’allegra brigata Berlusconi, rispettivamente il Pelè dell’anti-politica e il Maradona del populismo – ma della destra italiana non parlerò perché in realtà non esiste è solo un frutto delle nostre menti malate-. Ci voleva il filosofo Cacciari e quell’altro genio di Di Pietro per spiegargli che andare in piazza a raccogliere firme, con delle proposte semplici ed efficaci per non dire logiche, è non solo un diritto costituzionale ma anche il primo dei modi di fare politica. Dopo l’orda Berlusconi ci siamo così disabituati alla piazza in virtù dell’etere? Nel bene e nel male la politica nasce in piazza e nasce dalle masse, e il desiderio di cambiare la politica attuale non si chiama anti-politica, ma Altra-politica, per non dire Politica con la P di Popolo maiuscola. Sul fatto di restringere a 2 mandati la possibilità di essere eletti in parlamento non ci vedo niente di male, dato che tutti i comuni d’Italia sono governati da signori che dopo due anni vanno a casa, credo che serva a dare la possibilità al maggior numero di cittadini di fare un servizio civile (dio che brutta parola).
I media italiani fanno vomitare, ma questa non è una news e il fatto che nessuna testata, oltre a dare all’evento una rilevanza ridicola rispetto ai network esteri, non abbia minimamente citato gli attacchi che grillo, la guzzanti e travaglio gli hanno fatto non mi stupisce.
La verità è che sia alla nostra parte politica, che agli untori di centro-destra, gli rode il culo che un comico coglione (si fa per dire) ha portato in piazza 200000 persone, proponendo di ripensare la realtà politica italiana, che in fondo dopo 50 anni di furti, stragi e malgoverno ha pensato bene di inculare anche i propri figli, ma forse sarebbe meglio dire nipoti, cioè la nostra generazione che deve anche pagare per tutta quella merda. Non è la prima volta né sarà l’ultima, spero, che una parte d’Italia si muove e viene regolarmente denigrata, boicottata e delegittimata. Fa parte dei giochi.
Certo, un po’ delle persone in piazza come me non avranno grandi coscienze civili, ruberanno nei supermercati e non pagheranno i biglietti dei pullman (lo faccio anch’io, anche se sto cercando di smettere), ma i momenti più alti della storia politica del Mondo e d’Italia sono sempre stati fatti da gente comune di tutti i ceti sociali, che spesso andava in piazza per la prima volta, ma con il desiderio di cambiare e di pensare che un altro mondo fosse possibile.
Era da Genova 2001 che non respiravo un’aria così, sarà un’illusione, la provocazione di grillo non verrà colta, sarò io un nostalgico degli anni’70 - quando la scena era nel bene e nel male dei gruppi extraparlamentari -, finirà tutto in merda...boh...ma a me sembra che l'altro ieri qualcosa nella palude in cui da anni sguazzavamo si è mosso, vedremo sicuramente cos'è...e poi è così che dovrebbe sempre essere Piazza Maggiore...scusate gli errori non ho riletto, un abbraccio a tutti e buona notte.

P.S: la legge Biagi è una merda. Ora ho infangato anch’io l'intangibile memoria di quel povero disgraziato, usata da maiali come Casini che gli avevano tolto la scorta, per garantire il mio stipendio mensile di 433,80 euro netti. E su questo posso veramente dire Vaffanculo....

 
Alle 9/11/2007 12:40:00 PM , Anonymous Anonimo ha detto...

in effetti, preparando le carte per la registrazione della rivista, ho scoperto che se hai precedenti penali non puoi nemmeno fare il presidente di tabard... non vedo perché dovrebbe essere possibile ad un condannato fare il parlamentare!!

un'altra cosa, ho sentito che in televisione equiparavano il movimento di grillo a quello vetusto dell'"uomo comune": questo mi sembra un falso ideologico particolarmente ridicolo, in totale malafede. quel movimento era l'esatto contrario di questo, si basava su principi - quelli sì - di qualunquismo e menefreghismo che io semmai rivedo nella destra di oggi, forza italia in testa. non certo in una piazza che rivendica il diritto di affermare la propria idea di politica, di cambiamento, di partecipazione alla res publica.

 
Alle 9/11/2007 10:38:00 PM , Anonymous Anonimo ha detto...

ora sono di fretta, rubo internet ad amici..
per ora due note brevi:
- mai sognato di equiparare i partecipanti al movimento dell'uomo comune e neppure mai pensato che i partecipanti siano dei pecoroni incapaci di intendere e volere.
- secondo me si potrebbe ribaltare il problema: non bisognerebbe dire che se uno non può fare il presidente di tabard allora tanto meno è giusto che faccia il parlamentare. certo, allo stato delle cose il ragionamento regge, ma è mio parere che uno debba poter accedere ad entrambe le cariche, con i dovuti paletti (sui quali, certo, ci sarebbe molto da discutere).

ora mi scuso ma non ho tempo per argomentare in maniera esauriente, appena riesco cercherò di chiarire meglio la mia posizione. buona continuazione a tutti! marco p.

 
Alle 9/12/2007 10:06:00 AM , Anonymous Anonimo ha detto...

* l'architetto: sottoscrivo tutto il commento di alessandro, non ho nulla contro le sperimentazioni dell'architettura moderna, ma se per fare un ponte da A a B tu spendi il triplo dei soldi pubblici per farlo più figo allora Vaffanculo. è come se io avessi una casa che cade a pezzi, pochi soldi, e cominciassi col farmi una porta d'oro: prima metterò tutto a posto per bene, poi, se avanza qualcosa, si faranno le decorazioni. Con metà dei soldi del ponte di merda di calatrava forse ci si rimetteva in sesto qualche ferrovia del sud.

* è inutile quanto spocchioso citare diritti dell'uomo e costituzione, perché quello che Grillo sta facendo è proprio ricordare a tutti che i cittadini hanno i mezzi e i diritti per contrastare i soprusi della politica. Quei 300mila pecoroni (a cui ne vanno aggiunti altrettanti sparsi in tutta italia, ci andrei piano con le generalizzazioni) hanno ascoltato uno che diceva "via le bandiere" e "fate politica ogni giorno nelle più piccole cose", Grillo non si è autoproclamato niente. In quel popolo c'è forse gente che non sa di cosa ha diritto, e allora tanto meglio se qualcuno glielo insegna, e qualcuno che se l'è scordato (evidentemente molti, come il sottoscritto, se no non saremmo messi male come siamo) e qualcuno glielo ricorda e glielo dimostra.

* qualunquismo: l'uomo qualunque era uno che disprezzava ed evitava la politica. Grillo non disprezza la politica, perché la sta facendo (e basta parlare di discesa in campo, perché non c'è nessun cazzo di campo, la differenza è che ci hanno convinti che la gestione della cosa pubblica sia una delega assoluta e totale a favore dei parlamentari. No, siamo tutti politici, non possiamo non esserlo) coi mezzi previsti dalla Costituzione. Io non ho sentito neanche alcuna esaltazione demagogica del popolo: andare al consiglio Telecom e urlargli in faccia quello che ogni azionista vorrebbe, PROPORRE una legge e raccogliere 300mila firme in un giorno: ragazzi, questo sta FACENDO delle cose, giuste o sbagliate, ma sta proponendo soluzioni (proposte tutte nate da dibattiti aperti online tra l'altro); io una cosa così non la vedo né la sento da anni. Per cui le accuse di volgare qualunquismo cadono come foglie secche.

* Sul primo punto della proposta ho anche io delle riserve, perché chi ha scontato la propria pena dovrebbe poter partecipare alla vita politica. Sui due mandati son d'accordissimo, anche perché si parla di DIECI ANNI, non qualche settimana. Che la prefernza diretta non sia la panacea di tutti i mali è vero, perché bisogna pure vedere chi ti candidano, ma è sicuramente meglio della merda attuale.

* A me Travaglio invece questa volta m'ha deluso, perché il paragone Giuliani/Cofferati è sbagliato. Mettere sullo stesso piano della lotta per la legalita' un procuratore che sbatte in galera boss mafiosi e manager corrotti con un sindacalista che protesta (per carita', giustamente) contro l'abolizione dell'articolo 18, beh fracamente mi sembra azzardato. Senza parlare poi dei metodi di polizia che la simpatica NYPD ha messo in atto per ripulire le strade della grande mela contribuendo non poco a ingrossare le gia' stracolme carceri statunitensi. Sulla legalita' di Coffi, disse bene Luttazzi tempo fa' (che invece nel suo commento al v-day toppa clamorosamente, ma ne riparlerò), ricordando che nella storia del sindacato furono proprio azioni di sciopero illegali a garantire le vittorie dei lavoratori.

* Ultimo punto (ma ce ne sarebbero tanti altri e mi auguro che il dibattito continui): quello che pochi hanno sottolineato e che secondo me è invece il punto più importante del vday, è la sua fonte: INTERNET. Vi rendete conto che in un paese informaticamente analfabeta come il nostro, mezzo milione di persone sono scese in piazza senza averlo saputo da tv radio o giornali, solo tramite la rete e il passaparola? Altro che family-day o articolo18, in proporzione il vday è un evento storico. Per chi come crede nel carattere rivoluzionario di internet, quella di sabato è una vittoria a prescindere. Internet in Italia c'è e funziona, male, ma funziona. Ora lo sappiamo, ne abbiamo le prove. Ricordiamocelo.

 

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