Buonanotte signor Lenin
Terzani riesce a dire in maniera chiara e semplice quello che molti di noi pensano e che ci riesce spesso difficile affermare:
Da "Buonanotte signor Lenin" (1992)
[...] Il comunismo finito! Mi addormento pensando ad un vecchio amico, fisico, Remo Ruffini, che un giorno mi diceva quanto secondo lui è pericolosa l'attuale tendenza della scienza a usare della sua capacità di manipolazione genetica per eliminare dalla natura la diversità delle varie specie e produrne una che si pretende "perfetta". Diceva che ormai lo si fa con certi animali e con la frutta, e mi portava l'esempio delle mele. La scienza è ormai in grado di produrre un tipo di mela che ha le migliore qualità di tutti i vari ripi di mele e nessuno dei loro difetti. Tranne uno: che anche quella superspecie di mela, come tutte le specie, ha un suo arco vitale e che un giorno arriverà la sua fine. A differenza del passato, avendo noi nel frattempo eliminato tutte le altre specie, quando la supermela morirà, non ci sarà un altro tipo di mela, cresciuta in concorrenza, a prendere il suo posto e a far continuare la specie... Dopo la mela "perfetta" non ci saranno semplicemente più mele. Per questo, diceva quel mio amico, "bisogna far attenzione a non eliminare la concorrenza nella natura e a mantenere le differenze".
Se è vero delle mele, sarà vero anche delle idee! Il comunismo con la sua sacrilega aspirazione a cambiare l'uomo, ha ucciso milioni di persone e ha, come un moderno Gengis Khan, seminato vittime di ogni tipo lungo il percorso della sua conquista. Eppure è anche vero che là dove non era al potere, ma restava un'alternativa di opposizione - nei paesi dell'Europa Occidentale, per esempio -, il comunismo non è stato solo disttruttivo, ma anzi ha contribuito al progresso sociale della gente. Come sistema di potere, fondato sull'intolleranza e sul terrore, il comunismo doveva finire. Ma come idea di sfida all'ordine costituito? Come grido di battaglia di una diversa moralità, di una maggiore giustizia sociale? Che succederà ora che il mondo capitalista resta l'unica "specie" del suo genere? Che cosa succederà ora che tanti potenti, tronfi di vanagloria per aver vinto la guerra contro il comunismo, restano senza concorrenza, senza sfida, senza stimolo?
Lorenzo
Etichette: Bâtard
3 Commenti:
Basta guardarsi intorno.
semplicemente, finalmente, si vivrà tranquilli senza l'incubo di finire sotto un regime comunista. Non per mettere in discussione le tue inequivocabili qualità di storico e sociologo, ma in paesi come Gran Bretagna o Stati Uniti, i partiti comunisti non sono mai esistiti storicamente (beati loro), questi paesi si sono sempre basati su sistemi democratici parlamentari e su un modello strettamente capitalista accettato da tutta la popolazione come l'unico ed il migliore... ebbene, sono tra i paesi più ricchi e prosperosi del mondo, ma se non bastasse, sono anche i paesi dal più alto livello di libertà di espressione o di realizzazione personale attraverso le opportunità di carriera e di lavoro.... e pensa che in quei paesi non si sono mai neanche lontanamenti sognati di prendere in considerazine il comunismo.... chissà perchè noi ne avremmo bisogno anche solo come forza d'opposizione.... boh
Mi domando, caro/a anonimo/a, cosa ne pensano della ricchezza e prosperità americane la comunità nera di New Orleans, o la piú numerosa popolazione carceraria mondiale, o le popolazioni indiane, per tacere delle colonie britanniche, degli afgani, degli iracheni e via bombardando... quanta gioia, quanto progesso, quanto benessere! Intendiamoci, non voglio mettere in dubbio il valore della democrazia statunitense, ma da qui a dire che il loro modello capitalistico sia il migliore ce ne passa. Anche su quell' " accettato da tutta la popolazione" ho dei dubbi sai...
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